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“Siamo tutti Angeli”

Ciao,
qui continua la serie legata a “Creatura Meravigliosa”.

Se non l’hai ancora letta o l’hai dimenticata, vai alla pagina linkata qui sotto
UN SACCO DI PERSONE SI INCAZ… PERCHE’…
e magari scrivimi …


Questa storiellina invece è particolarmente indicativa e molto interessante, ti invito a leggerla e a riflettere.

E’ un po’ lunga, ma vale la pena leggerla fino in fondo!
Un abbraccio a tutti, Creature Meravigliose

 

LA PICCOLA ANIMA E IL SOLE

C’era una volta, in un luogo fuori dal tempo, una Piccola Anima
che disse a Dio: “Io so chi sono!”
“Ma è meraviglioso! E dimmi, chi sei?” chiese il Creatore.

“Sono la Luce!”
Il volto di Dio si illuminò di un grande sorriso.
“E’ proprio vero! Tu sei la Luce.”

La Piccola Anima si sentì tanto felice, perché aveva finalmente
scoperto quello che tutti i suoi simili nel Regno avrebbero
dovuto immaginare.
“Oh”, mormorò, “è davvero fantastico!”

Ben presto, però, sapere chi fosse non fu più sufficiente.
Sentiva crescere dentro di sé una certa agitazione,
perché voleva essere ciò che era.
Tornò quindi da Dio (un’idea niente male per chiunque desideri
essere Chi E’ in Realtà) e, dopo aver esordito con un:
“Ciao, Dio!” domandò: “Adesso che so Chi Sono, va bene se lo sono?”

E Lui rispose: “Intendi dire che vuoi essere Chi Sei Già?”
“Beh, una cosa è saperlo, ma quanto a esserlo veramente…
Insomma, io voglio capire come ci si sente nell’essere la Luce!”
“Ma tu sei la Luce”, ripeté Dio, sorridendo di nuovo.
“Sì, ma voglio scoprire che cosa si prova!”
piagnucolò la Piccola Anima.

“Eh, già” ammise il Creatore, nascondendo a malapena una risatina,
“avrei dovuto immaginarmelo.
Hai sempre avuto un grande spirito d’avventura.”
Poi cambiò espressione.
“Però, però… C’è un problemino…”
“Di che si tratta?”
“Ebbene, non c’è altro che Luce. Vedi, io ho creato solo ciò che sei e,
di conseguenza, non posso suggerirti nulla per sentire Chi Sei,
perché non c’è niente che tu non sia.”

“Ehh?” balbettò la Piccola Anima,
che a quel punto faceva fatica a seguirlo.
“Mettiamola in questo modo”, spiegò Dio. “Tu sei come una candela
nel Sole. Oh, esisti, indubbiamente. In mezzo a milioni di miliardi
di altre candele che tutte insieme lo rendono ciò che è.
E il sole non sarebbe il Sole senza di te.
Senza una delle sue fiammelle rimarrebbe una semplice stella…
perché non risulterebbe altrettanto splendente.
E, dunque, la domanda è questa:
Come fare a riconoscersi nella Luce quando se ne è circondati?”

“Ehi”, protestò la Piccola Anima, “il Creatore sei tu. Escogita una soluzione!”
Lui sorrise di nuovo. “L’ho già trovata”, affermò.
“Dal momento che non riesci a vederti come Luce quando sei dentro la luce,
verrai sommerso dalle tenebre.”

“E che cosa sarebbero queste tenebre?”
“Sono ciò che tu non sei” fu la Sua risposta.
“Mi faranno paura?”
“Solo se sceglierai di lasciarti intimorire”, lo tranquillizzò Dio.
“In effetti, non esiste nulla di cui avere paura, a meno che non sia tu
a decidere altrimenti.
Vedi, siamo noi ad inventarci tutto. A lavorare di fantasia.”

“Ah, se è così…” fece un sospiro di sollievo la Piccola Anima.

Poi Dio proseguì, spiegando che si arriva alla percezione delle cose
quando ci appare il loro esatto opposto.
“E questa è una vera benedizione”, affermò, “perché, se così non fosse,
tu non riusciresti a distinguerle.

Non capiresti che cos’è il Caldo senza il Freddo, né che cos’è
Su se non ci fosse Giù, né Veloce senza Lento.
Non sapresti che cos’è la Destra in mancanza della Sinistra,
e neppure che cosa sono Qui e Adesso, se non ci fossero Là e Poi.
Perciò – concluse – quando le tenebre saranno ovunque,
non dovrai agitare i pugni e maledirle.
Sii piuttosto un fulgore nel buio e non farti prendere dalla collera.
Allora saprai Chi Sei in Realtà, e anche tutti gli altri lo sapranno.
Fa’ che la tua Luce risplenda al punto da mostrare a chiunque
quanto sei speciale!”

“Intendi dire che non è sbagliato fare in modo che gli altri
capiscano il mio valore?” chiese la Piccola Anima.
“Ma naturalmente!” ridacchiò Dio.
“E’ sicuramente un bene! Rammenta, però, che <speciale>
non significa <migliore>.

Tutti sono speciali, ognuno a modo proprio!
Tuttavia, molti lo hanno dimenticato. Capiranno che è buona cosa
esserlo nel momento in cui lo comprenderai tu.”

“Davvero?” esclamò la Piccola Anima danzando,
saltellando e ridendo di gioia.
“Posso essere speciale quanto voglio?”
“Oh, sì, e puoi iniziare fin da ora”, rispose il Creatore,
che danzava, saltellava e rideva a Sua volta.

“In che modo ti va di esserlo?”
“In che modo? Non capisco.”
“Beh”, suggerì Dio, “essere la Luce non ha altri significati,
ma l’essere speciali può essere interpretato in vari modi.
Lo si è quando si è teneri, o quando si è gentili, o creativi.
E ancora, si è speciali quando ci si dimostra pazienti.
Ti vengono in mente altri esempi?”

La Piccola Anima rimase seduta per qualche istante a riflettere.
“Ne ho trovati un sacco!” esclamò infine.
“Rendersi utili, e condividere le esperienze, e comportarsi
da buoni amici.
Essere premurosi nei confronti del prossimo.
Ecco, questi sono modi per essere speciali!”.

“Sì!” ammise Dio, “e tu puoi sceglierli tutti, o trovare qualsiasi
altro modo per essere speciale che ti vada a genio, in ogni momento.
Ecco che cosa significa essere la Luce.”

“So cosa voglio essere, io so cosa voglio essere!” annunciò la Piccola Anima,
sprizzando felicità da tutti i pori.
“E ho deciso che sceglierò quella parte che viene chiamata
<essere disposti al perdono>.
Non è forse speciale essere indulgenti?”
“Oh, certo”, assicurò Dio. “E’ molto speciale.”

“Va bene, è proprio quello che voglio essere.
Voglio saper perdonare.
Voglio Fare Esperienza in questo modo.”

“C’è una cosa però che dovresti sapere.”

La Piccola Anima fu quasi sul punto di perdere la pazienza.
Sembrava ci fosse sempre qualche complicazione.
“Che c’è ancora?” ribatté con un sospiro.
“Non c’è nessuno da perdonare”, disse Dio.

“Nessuno?” Era difficile credere a ciò che aveva appena udito.
“Nessuno”, ripeté il Creatore. “Tutto ciò che ho creato è perfetto.
Non esiste anima che sia meno perfetta di te. Guardati attorno.”

Solo allora la Piccola Anima si rese conto che si era radunata
una grande folla.
Tanti altri suoi simili erano arrivati da ogni angolo del Regno
perché si era sparsa la voce di quella straordinaria
conversazione con Dio e tutti volevano ascoltare.

Osservando le innumerevoli altre anime radunate lì intorno,
non poté fare a meno di dare ragione al Creatore.
Nessuna appariva meno meravigliosa, meno magnifica o meno perfetta.
Tale era il prodigio di quello spettacolo, e tanta era la Luce
che si sprigionava tutt’attorno, che la Piccola Anima
riusciva a malapena a tenere lo sguardo fisso sulla moltitudine.

“Chi, dunque, dovrebbe essere perdonato?” tornò alla carica Dio.
“Accidenti, mi sa proprio che non mi divertirò!
Mi sarebbe tanto piaciuto essere Colui Che Perdona.
Volevo sapere come ci si sente ad essere speciali in quel senso.”

La Piccola Anima capì, in quel momento, che cosa si prova
ad essere tristi.

Ma un’Anima Amica si fece avanti tra la folla e disse:
“Non te la prendere, io ti aiuterò.”
“Dici davvero? Ma che cosa puoi fare?”
“Ecco, posso offrirti qualcuno da perdonare!”
“Tu puoi…”
“Certo! Posso venire nella tua prossima vita e fare qualcosa
che ti consentirà di dimostrare la tua indulgenza.”

“Ma perché? Per quale motivo?” chiese la Piccola Anima.
“Sei un Essere di suprema perfezione! Puoi vibrare ad una velocità
così grande da creare una Luce tanto splendente
da impedirmi quasi di guardarti!
Che cosa mai potrebbe indurti a rallentare le tue vibrazioni
fino ad offuscarla? Che cosa potrebbe spingere te
– che sei in grado di danzare in cima alle stelle
e viaggiare per il Regno alla velocità del pensiero –
a calarti nella mia vita e divenire tanto pesante da compiere
questo atto malvagio?”

“E’ semplice”, spiegò l’Anima Amica, “perché ti voglio bene.”
Sentendo quella risposta, lo stupore invase la Piccola Anima.
“Non essere tanto meravigliato, Piccola Anima.
Tu hai fatto lo stesso per me. Davvero non ricordi?
Oh, abbiamo danzato insieme molte volte, tu ed io.
Nel corso di tutte le età del mondo e di ogni periodo storico,
abbiamo ballato.
Abbiamo giocato per tutto l’arco del tempo e in molti luoghi.
Solo che non te ne rammenti.

“Entrambi siamo stati Tutto. Siamo stati Su e Giù,
la Sinistra e la Destra, il Qui e il Là, l’Adesso e il Poi;
e anche maschio e femmina, bene e male:
siamo ambedue stati la vittima e l’oppressore.
Ci siamo incontrati spesso, tu ed io, in passato;
e ognuno ha offerto all’altro l’esatta e perfetta opportunità
di Esprimersi e di Fare Esperienza di Ciò che Siamo in Realtà.”

“E quindi”, continuò a spiegare l’Anima Amica,
“io verrò nella tua prossima vita e, questa volta, sarò il <cattivo>.
Commetterò nei tuoi confronti qualcosa di veramente terribile,
e allora riuscirai a provare come ci si sente nei panni
di Colui Che Perdona”.

“Ma che cosa farai”, domandò la Piccola Anima,
leggermente a disagio, “da risultare tanto tremendo?”
“Oh”, rispose l’Anima Amica strizzando l’occhio,
“ci faremo venire qualche bella idea”.

Poi soggiunse a voce bassa:
“Sai, tu hai ragione riguardo a una cosa”.
“E quale sarebbe?”
“Dovrò diminuire alquanto le mie vibrazioni, ed aumentare
a dismisura il mio peso, per commettere questa brutta cosa.
Mi toccherà fingere di essere ciò che non sono.
E quindi, ti chiedo in cambio un favore.”

“Oh, qualsiasi cosa, qualsiasi cosa!” gridò la Piccola Anima,
che intanto ballava e cantava.
“Riuscirò a perdonare, riuscirò a perdonare!”
Poi si rese conto del silenzio dell’Anima Amica e allora chiese:
“Che cosa posso fare per te? Sei davvero un angelo,
sei così disponibile ad accontentarmi!”

“E’ naturale che sia un angelo!” li interruppe Dio.
“Ognuno di voi lo è! E rammentatelo sempre:
Io vi ho mandato solo angeli.”

A quel punto la Piccola Anima sentì ancora più forte il desiderio
di esaudire la richiesta e chiese di nuovo:
“Che cosa posso fare per te?”
“Quando ti colpirò e ti maltratterò, nell’attimo in cui commetterò
la cosa peggiore che tu possa immaginare,
in quello stesso istante…”

“Sì? Sì…”
“Dovrai rammentare Chi Sono in Realtà”, concluse l’Anima Amica
gravemente.
“Oh, ma lo farò!” esclamò la Piccola Anima, “lo prometto!
Ti ricorderò sempre così come sei qui, in questo momento!”

“Bene”, commentò l’Anima Amica, “perché, vedi, dopo che
avrò finto con tanta fatica, avrò dimenticato chi sono.
E se non mi ricorderai per come sono, potrei non rammentarmelo
per un sacco di tempo.
Se mi scordassi Chi Sono, tu potresti addirittura dimenticare
Chi Sei, e saremmo perduti entrambi.
E allora avremmo bisogno di un’altra anima che venisse
in nostro soccorso per rammentarci Chi Siamo.”

“No, questo non accadrà!” promise la Piccola Anima.
“Io ti ricorderò! E ti ringrazierò per avermi fatto questo dono:
l’opportunità di provare Chi Sono.”

Quindi, l’accordo fu fatto.
E la Piccola Anima andò verso una nuova vita,
felice di essere la Luce e raggiante per la parte
che aveva conquistato, la Capacità di Perdonare.

Attese con ansia ogni momento in cui avrebbe potuto fare
questa esperienza, per ringraziare l’anima che
con il suo amore l’aveva resa possibile.

E in tutti gli istanti di quella nuova vita,
ogni qualvolta compariva una nuova anima a portare
gioia o tristezza – specialmente tristezza –
ricordava quello che aveva detto Dio.

“Rammentatelo sempre”,

aveva affermato con un sorriso,
“Io vi ho mandato solo angeli”.

(Neale Donald Walsch)

 

 

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