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“Scopri come togliere le tue catene mentali”

Forse sei incatenato, lo sai? Te ne accorgi?

 

  • Fai sempre le stesse cose
  • Dici sempre le stesse cose
  • Non fai le cose che dici di voler o dover fare
  • Hai paura del dolore e cerchi un anestetico
  • Che si tratti di un mal di denti o di tristezza
  • Appena puoi cerchi subito un rimedio efficace ma soprattutto rapido
  • Ti senti una persona fragile
  • Non sei capace di tollerare il dolore
  • Per questo tendi a vivere defilato evitando ogni rischio
  • Non hai abbastanza soldi
  • Non hai abbastanza tempo
  • Non è questo il momento giusto
  • Insomma vivi, anzi sopravvivi, in una vita piatta

 

Ti dice qualcosa la foto qui sotto:

 

Catene Mentali - www.scuoladirespiro.org

A lungo andare questo atteggiamento ti si ritorce contro: evitare il dolore vuol dire rinunciare alla vita, al cambiamento e a tutte le esperienze che fanno evolvere.

Proprio la scarsa familiarità con il tuo corpo e le sue esigenze è all’origine della tua ipocondria, per questo qualunque dolorino ti fa subito temere il peggio.

La soluzione: non tappare la bocca al corpo quando si fa sentire, impara ad ascoltarlo.

Anestetizzare il dolore vuol dire paralizzare il cervello e diventare dipendente dai farmaci e dall’appoggio altrui.

 


Un altro punto di vista

Hai mai visitato i templi tantrici di Khajuraho e di Konarak, i templi più sacri che esistano sulla Terra?

Se l’hai fatto, ti sarai stupito nel vedere che sulle mura esterne, baciate dal sole, sono raffigurate coppie che fanno l’amore in posizioni infinite, concepibili e inconcepibili, possibili e impossibili.

Tutte le mura traboccano di sesso: si resta sconvolti, si è presi da vertigine, ci si difende giudicando oscene quelle figure, condannandole, distogliendo lo sguardo.

Si prova l’impulso di fuggire.

Ma tutto ciò non è dovuto alle sculture, bensì al prete che ti ha instillato il veleno.

Ed ora entra nel tempio.

Via via che avanzi, le figure diminuiscono e l’amore assume nuove forme: le coppie raffigurate si guardano negli occhi, si tengono per mano, si abbracciano, ma la sessualità è scomparsa.

Continua ad addentrarti, e vedrai che le figure si diradano ulteriormente, e che ora neppure si sfiorano.

Vai ancora più in profondità, e le figure scompaiono.

Nel punto centrale del tempio, il ventre, totalmente privo di aperture verso l’esterno, c’è vuoto assoluto, nulla assoluto, assoluta oscurità, profondissimo silenzio.

L’essenza più intima è dunque assenza, vuoto, nulla, estasi, samadhi; e l’essenza più esterna è sessualità.

Questa è la raffigurazione dell’uomo nella sua totalità.

 


 

Per concludere

Da qualsiasi parte ti giri puoi avere a tua disposizione conoscenza e informazioni che ti spingono a muoverti, a non rimanere fermo nella tua paura, a farti una domanda fondamentale ed importante: quello che questa persona (chiunque esso sia, anche io) mi sta dicendo, mi incatena o mi rende libero/a?

Per quello che mi riguarda nella mia vita, ho preso un sacco di batoste ed incontrato un sacco di ostacoli di tutti i generi, ma devo dire che da quando ho conosciuto il Respiro Consapevole la mia vita è cambiata, anzi, meglio dire che la mia anima è cambiata, ed ora sono in pace con me stesso, qualsiasi sia la situazione in cui mi trovo, e la vita continua per me, così come per gli altri.

Ci sono sempre alti e bassi, imprevisti, gioie e dolori, ma la mia tranquillità interiore non la cambierei con tutto l’oro del mondo.

Ti invito a venire a scoprire il potere che neanche immagini abbia il tuo respiro fatto consapevolmente, insomma leggi, informati ma poi muoviti 🙂

 

Deciditi - www.scuoladirespiro.org

 

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Un abbraccio

Paolo Cericola
Maestro di Respiro

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